Studia morali 55/2 (2017)
How Can We Help?
Dall’Humanae vitae all’Amoris laetitia. Il bene del matrimonio e della famiglia
Mauro Cozzoli [StMor 55/2 (2015) 225-241]
“Dall‘Humanae vitae all’Amoris laetitia” delinea un percorso dal magistero di Paolo VI sul matrimonio e la famiglia a quello di Papa Francesco: il cammino di un cinquantennio, in cui il matrimonio e la famiglia hanno conosciuto profonde innovazioni nel pensiero e nel vissuto. Innovazioni di cui l’Humanae vitae e l’Amoris laetitia segnano due punti cardine di valutazione e indirizzo. L’analisi del percorso è in due parti, pubblicate separatamente in due fascicoli successivi della Rivista. In questa prima parte l’attenzione è volta all’elemento chiave di significazione valoriale e morale del matrimonio e della famiglia: l’amore. Ad esso Paolo VI e Francesco hanno dato innovativi e decisivi contributi, qui analizzati e posti in relazione di continuità e sviluppo tra loro.
amoris laetitia/matrimonio/famiglia
Gewissen im Spannungsfeld von Autonomie und Wahrheit. Denkanstöße durch das Konzept der veritas vitae bei Adrian von Utrecht
Rudolf B. Hein [StMor 55/2 (2015) 243-269]
La celebrazione del 500° anniversario della riforma nel 2017 può stimolare a riflettere sulla continuità e discontinuità di alcuni concetti chiave della morale nella nostra epoca. L’articolo cerca di illuminare l’aspetto normativo della coscienza a partire dall’apporto di Adriano di Utrecht (poi papa Adriano VI) all’alba del Rinascimento. Della sua teoria saranno anzitutto trattati i fondamenti morali, intesi come ordine morale intrinseco all’intera creazione. La coscienza si rapporta sempre ad essi stabilendo una “veridicità” che non consiste solo in un atto particolare, ma nella veritas vitae, che considera la vita morale in toto. Questa originale prospettiva olistica del futuro Papa può essere applicata alle concezioni contemporanea della coscienza nell’ambito dell’etica teologica. Si possono considerare, come applicazione, vari casi di conflitto normativo. Adriano evidenzia il potere della recta ratio in relazione all’ordine morale. In tal senso autonomia significa condurre se stessi in accordo a un tale ordine morale per mezzo del giudizio della coscienza.
coscienza
Conscience and Veritatis splendor in the Church Today
James T. Bretzke [StMor 55/2 (2015) 271-295]
I Sinodi sulla Famiglia del 2014-2015 e l’Amoris laetitia di papa Francesco sono stati occasione di notevoli discussioni su un ampio ventaglio di temi morali ed ecclesiali comprese diverse comprensioni della coscienza in relazione con l’insegnamento della Chiesa. Quattro Cardinali hanno pubblicato alcuni Dubia che hanno sollevato la questione della interpretazione di certi passaggi dell’Esortazione in relazione con Veritatis splendor. Non ci sono, comunque, trattazioni approfondite dell’insegnamento di quell’Enciclica circa il ruolo proprio della coscienza in relazione all’insegnamento magisteriale e il presente articolo si occupa di questa lacuna. Dapprima, esamina in dettaglio la parte dell’Enciclica che ci interessa e poi offre un’interpretazione delle Regole per pensare con la Chiesa di sant’Ignazio di Loyola alla luce del magistero di papa Francesco come una via possibile per ridurre alcune delle tensioni intorno a quello che è percepito come un impasse.
coscienza/amoris laetitia/veritatis splendor
La “béatitude” des “coeurs purs” (Mt 5,8) selon Joseph Ratzinger/Benoît XVI et les accointances de sa pensée avec celle d’Irénée de Lyon. Son apport à la théologie morale
Réal Tremblay [StMor 55/2 (2015) 297-307]
Dopo aver studiato l’interpretazione che Benedetto XVI fa della “beatitudine” del “cuore puro” che vede Dio (versione matteana) nel primo volume dell’opera Gesù di Nazareth, l’Autore cerca di cogliere, nella prima parte del suo studio, il rapporto fra questa interpretazione e quella di Ireneo di Lione sulla visione di Dio per poi approfittare di queste connessioni per una teologia morale di tipo filiale.
cristo/filiazione
La kénose du Fils comme manifestation de la puissance de Dieu chez Balthasar
Christian Ngazain Ngelesa [StMor 55/2 (2015) 309-325]
L’articolo analizza la teologia della kenosi di von Balthasar a partire dalla sua Theologie der drei Tage del 1969. Il teologo svizzero offre una densa meditazione sulla kenosi del Figlio di Dio nella sua incarnazione e soprattutto nella sua passione, facendone emergere la radice trinitaria e, nello stesso tempo, facendo risaltare la potenza di Dio nell’impotenza della morte del Figlio incarnato sulla croce. In un mondo che fatica ad accettare l’esistenza di un Dio onnipotente, la cui onnipotenza si manifesta nella forma della fragilità più radicale che è quella della croce, questa riflessione evidenza come oggi sia urgente cambiare il nostro sguardo su Dio, che agisce in un modo infinitamente diverso da quello dell’uomo. È a partire da tale sguardo che si può concepire come dovrebbe essere l’agire morale dell’uomo contemporaneo.
kenosi/cristo