I fascicolo 2021… online l’editoriale
I° fascicolo 2021... online l'editoriale
editoriale
di Maurizio P. Faggioni
Un classico è un’opera che viene fruita da una generazione e poi da un’altra e da un’altra ancora e che, nonostante il volgersi inesausto dei tempi, delle sensibilità, delle culture, sempre rifiorisce. Che sia musica o letteratura o filosofia o pittura, ciascuno sente il classico come contemporaneo. Così è l’opera sterminata di sant’Alfonso: un’opera complessa e variegata in cui si intrecciano teologia e mistica, musica e poesia, ma che è resa profondamente unitaria dal cantus firmus che la sostiene, quello della divina misericordia. “Et copiosa apud Eum redemptio”. L’opera di sant’Alfonso, patrono dei confessori e dei moralisti, ma prima di tutto credente e pastore, sprigiona ricchezze sempre nuove per chi è capace
di entrare in vitale dialogo con lui e non teme di scendere negli abissi del suo cuore ardente e di salire alle altezze della sua mente acuta. Se ogni generazione può attingere alle sue ricchezze, è anche vero che ogni generazione dà ad Alfonso la possibilità di parlare a tempi non suoi, illuminando aspetti non ancora valorizzati o pienamente compresi e dando voce di attualità al suo non-detto. Il ritornare delle celebrazioni, anno dopo anno, non può essere memoria imbalsamata del passato, ma occasione preziosa per leggere e rileggere un’esperienza, prendere coscienza di un percorso fatto e protendersi avanti nel cammino. Così l’Accademia Alfonsiana, tralcio fruttifero della Congregazione Redentorista, dopo centocinquant’anni sta rivivendo il fausto evento della proclamazione di sant’Alfonso Dottore della Chiesa e sente di essere debitrice alla Chiesa del suo messaggio di sapienza e di misericordia. Questo numero di Studia Moralia rappresenta un contributo alle celebrazioni del dottorato.
In apertura troviamo le parole che il Santo Padre ancora una volta ha voluto donarci per mettere in evidenza la coerenza fra alcuni temi qualificanti della morale alfonsiana con alcuni dei temi più cari al suo magistero: la persuasione di essere Chiesa in uscita verso le periferie esistenziali di ogni tempo, in ascolto del grido del povero e del bisogno profondo di conversione che alberga nell’intimo di ciascuno. A dimostrazione – si direbbe – di questa sintonia tra sant’Alfonso e il magistero di papa Francesco, vengono offerti quattro interventi caratterizzati tutti da suggestiva creatività, ma anche da vigilato rigore ermeneutico.
Il professor Antonio G. Fidalgo, redentorista, propone una lettura di Evangelii gaudium in rapporto con l’ispirazione missionaria di sant’Alfonso; la dottoressa Cristiana Freni, alla luce di una premessa antropologica di impianto fenomenologico e partendo da un’operetta spirituale del Santo Dottore, L’amore per le anime, ricerca echi della misericordia alfonsiana nella Misericordiae vultus e nella Misericordia et misera di papa Francesco; il redentorista professor Antonio Donato, in collaborazione con don Giorgio Nacci, mette in dialogo la vocazione alla santità, tema centrale nell’insegnamento e dell’agire apostolico di sant’Alfonso, con la Christus vivit e la Gaudete et exultate; infine la dottoressa Filomena Sacco, in ascolto di papa Francesco e di sant’Alfonso, ci propone l’immagine di Dio e la preghiera come mezzo di dialogo e di salvezza.
Dopo questo gruppo di interventi sull’attualità del messaggio alfonsiano, segnaliamo due articoli di studio. Nel primo il professor Vimal Tirimanna, partendo dalla diversa e opposta recezione delle innovazioni di papa Francesco in tema di divorziati risposati e di pena di morte, si chiede se non sia venuto il momento di una revisione della morale sessuale cattolica alla luce del Vaticano II. Il secondo articolo è del professor Faustino Parisi, antico studente dell’Accademia, morto nel 2018: forte della lezione di un maestro come padre Domenico Capone, Parisi riflette sul rapporto fra teologia e contesti culturali nella prospettiva della questione dei fondamenti della morale cristiana.
Nel consueto spazio Convegni e commenti il professor Andrzej S. Wodka sintetizza i densi contenuti della Giornata di Studio organizzata dall’Accademia in occasione del centocinquantesimo del dottorato alfonsiano. Professori redentoristi di nota preparazione, hanno presentato le origini del titolo di Doctor Ecclesiae conferito a sant’Alfonso (Alfonso V. Amarante, Preside dell’Accademia), la morale alfonsiana nel suo cammino attraverso i secoli (Marciano Vidal), il rapporto fra la grazia divina e la coscienza umana nel processo di discernimento morale in chiave alfonsiana (Raphael Gallagher) e l’attualità della proposta morale di sant’Alfonso (Sabatino Majorano). Come ha ricordato il professor Antonio Donato, introducendo la giornata, queste celebrazioni anniversarie sono un’occasione di grata memoria storica, ma anche una fonte di ulteriori ispirazioni per rispondere a Cristo nella realtà di oggi.
Nello stesso spazio di Convegni e commenti sono stati raccolti i testi pronunciati in un evento di alto significato ecclesiale che ben si colloca nel contesto delle celebrazioni alfonsiane, il conferimento del dottorato honoris causa in teologia morale al cardinal Walter Kasper. Il Preside ha aperto l’evento sottolineando come le sue ricerche di teologo dommatico “hanno toccato molteplici campi di indagine, sempre in una prospettiva misericordiosa, cara alla scuola e alla tradizione alfonsiana”. Questo leit-motiv del percorso intellettuale del grande teologo è stato orchestrato e sviluppato nella laudatio di padre Michael Brehl, Superiore Generale della Congregazione del Santissimo Redentore e Moderatore dell’Accademia. Sarà lettura avvincente la lectio magistralis del cardinal Kasper nella quale egli ripercorre i suoi “incontri” con la dimensione morale della teologia a partire dall’impronta ricevuta dalla famosa e innovativa Legge di Cristo di padre Bernhard Häring che, uscita a partire dal 1954, contrappuntò lo studio della morale dell’allora seminarista Kasper. Ci sono infine le parole di commiato
del professor Vincenzo Bonomo, Rettore della Pontificia Università Lateranense.
Alcune recensioni su temi etici emergenti chiudono un numero della rivista di notevole spessore culturale, ricco di suggestioni e aperto ad alcuni dei fermenti più fecondi del dibattito ecclesiale contemporaneo.